Buongiorno a tutti e complimenti per il servizio.
La situazione è questa.
Associazione di volontariato con atto costitutivo e codice fiscale, non iscritta al registro delle associazioni di volontariato (non siamo convinti al 100% di questo perchè sono passati quasi 10 anni dalla costituzione, però non figuriamo negli elenchi telematici).
Soci 2015: 80, suddivisi fra soci ordinari e soci sostenitori.
Tra direttivo e soci attivisti circa una ventina di soggetti che realmente contribuiscono all'erogazione e alla gestione dei servizi.
Attività vs soci, praticamente nessuna, salvo convenzione su acquisto strumentazione presso nostri fornitori e
alcuni contenuti del sito web riservati.
Svolgiamo attività editoriale, attività outdoor didattica, attività outdoor di installazione di questa particolare strumentazione (tra l'altro i soci che effettuano questo genere di attività per conto dell'associazione non sono coperti da assicurazione).
L'associazione fondamentalmente ha erogato servizi vs terzi, diffondendosi sul territorio.
Ha tra l'altro accresciuto enormemente la popolarità sul web con accessi importanti al portale.
Recentemente ci sono arrivate richieste per l'attivazione di servizi professionali per i quali potremmo essere potenzialmente strutturati, ma non formalmente, perché da statuto non possiamo esercitare attività di impresa.
Da qui la necessità di convertire l'associazione in un ente profit e strutturare i servizi online e outdoor per esercitare attività commerciali (ad esempio riscossione pubblicità di google).
Ci sono due ipotesi
1) Creazione di un SRL dove confluisce parte della direzione dell'associazione e vengono disciplinati i rapporti con alcuni soci (dell'associazione), dalle prestazioni occasionali fino ad eventuali assunzioni; Direttivo/ assemblea dell'Associazione stipula un contratto di licenza d'uso del portale web a favore dell'srl per l'erogazione e lo sviluppo di servizi professionali.
2) l'associazione di volontariato (di fatto, non registrata) si converte in associazione culturale commerciale ed esercita di fatto attività di impresa pagando le tasse. Abbiamo infatti verificato che è una buona formula per blindare il più possibile la struttura.
Meglio 1 o 2, che convenienze o rischi ci possono essere ?
Nel caso 2 come possiamo al meglio disciplinare i rapporti nell'organigramma e discernere chi effettivamente svolge
attività assimilabile a quella di impresa ai diversi livelli (direzione - commerciale - tecnico) da chi rimane un socio non attivista.
Ringrazio in anticipo per le delucidazioni